giovedi , 09 gennaio 2003 | |
LETTERATURA LIBRI |
Voglio una vita tutta da scrivere |
Dai diari «terapeutici» alle saghe familiari | |
Mezan Margherita |
«Il mio più lontano ricordo è intinto di rosso». Sono le parole iniziali della trilogia autobiografica di Elias Canetti. Se non è necessario essere dei premi Nobel per decidere di scrivere di sé, questo incipit non va però dimenticato. Suggerisce com e sia sufficiente un colore - o qualsiasi suggestione degli altri cinque sensi - per iniziare a scrivere la propria autobiografia. E oggi pare davvero il momento buono per farlo: se da una parte si moltiplicano corsi ad hoc, dall' altra si sta consol idando un' attenzione specifica da parte di cinema e tv (presto in onda su Rai3 i «Diari della Sacher») letteratura ed editoria - oggi anche specializzata - per arrivare fino all' Università. «La stesura può iniziare dalla cosiddetta scrittura automa tica, un "trucco" che si è rivelato infallibile. Si tratta di prendere carta e penna, o il Pc, e buttare giù per 5-15 minuti, tutto quello che viene in mente dei propri ricordi. Senza pause, ma anche senza punteggiatura o inibizioni di sorta, lasciandosi andare alle libere associazioni» consiglia Duccio Demetrio, autore di diversi libri in materia e docente di Teoria e pratiche autobiografiche alla Bicocca di Milano.
MEMORIA COLLETTIVA
- L' autobiografia può anche inserirsi in un progetto di memoria collettiva.
È il caso di diversi paesi (Busnago, Abbiategrasso) o esempi quali «La Milano
della Memoria» (appena pubblicato a cura della Zona 1). Se qui sono i nonni
«locali» a ricostruire tutta o in parte la vita vissuta sul proprio terr itorio,
la richiesta è capovolta nel sito di www.diario.it. «Sono i nipoti che si
raccontano in relazione ai nonni. E sono ormai più di trecento, italiani
e non» racconta Giacomo Papi, coordinatore del progetto «La memoria lunga»
di cui sta per uscir e un libro.
ARCHEOLOGIA FAMILIARE
- Una volta avvisati del progetto autobiografico, c' è da giurarci, i parenti
si scateneranno, si offriranno di portare il registratore per raccogliere
le impressioni della (antipaticissima) cugina, di contattare tramite e -mail
chi è lontano o, attenzione!, di boicottare la ricerca nei modi più subdoli,
con grandi storiche balle. Ma l' autobiografia non è solo faccenda da dynasty
tradizionale. Le più nuove ed eccitanti sono proprio quelle dove la famiglia
è intesa in senso allargato, amicale, professionale, persino associativo.
Insomma, possono scrivere un' autobiografia anche i single...
LE CENSURE
- È inevitabile che nella rievocazione emergano - e spesso sono i primi che
si presentano - ricordi dolorosi, anedd oti spiacevoli. «Nell' autobiografia
ci si compromette in prima persona: scrivere di sé è terapeutico, ma implica
un confronto, anche duro, con la parte più profondamente emotiva di ognuno
di noi. Se poi quel che si vuol fare emergere appartiene alla nostra "doppia
vita" meglio "velare" il racconto quasi fosse una fiction» chiarisce Demetrio.
LE ESPERIENZE
- C' è chi ha scritto in proprio e chi ha seguito i corsi.
«"Crispi traditore savoiardo" è il memento che ha lasciato il bisnonno borbonico
a lla famiglia. Da lui sono passato ai nonni, alle verifiche con mio padre
di 80 anni» racconta il milanese Salvatore Guida, 56 anni, pedagogista. «Ho
fatto tutto
da solo, ho ordinato le 150 pagine del materiale sotto forma di 15 lettere
ai nipo ti. Qualche foto ben selezionata, il mio titolo («Giardino silano»)
ed eccomi alla pubblicazione con Unicopli». «Ho iniziato a tenere diari da
quando è nato mio figlio, ma la vera e propria autobiografia è degli inizi
del 2001, dopo la frequenza dei corsi di scrittura autobiografica» racconta
Renata Rapa, ex insegnante elementare. «All' inizio - prosegue - mi sembrava
impossibile riuscire ad ordinare il lavoro, oggi sono di fronte a un fascicolo
di trenta cartelle che ho scritto di notte e che h o fatto leggere soltanto
a tre persone. È stato un bel percorso».
Margherita Mezan
Così s' impara l' arte
IL CORSO
Il Laboratorio di Scrittura autobiografica ( euro 100, inizio
31/1, 1/2 e 14/3 2003; Casa della cultura (via Borgogna 3 tel. 02.79.55.6
7)
L' EDITORE
Sono già otto i titoli delle nuove Edizioni biografiche fondate
da Paola Lazzarotto e Fiorenza Presbitero (02.36.56.05.37; 039.53.11.678
www.edizionibiografiche.it)